Vittorio Marchi
Nato a Sernaglia della Battaglia (TV) nel 1946, si dedica alla pittura sul fine degli anni ’60. Scoperto da pittore Ruggero Da Col che fu allievo del maestro Cima di Villa di Villa, recepisce i suoi insegnamenti, fino alla sua scomparsa, avvenuta nell’anno 1989.
Negli anni ’80 frequenta lo studio del maestro grafico Valentino De Nardo, da cui apprende le varie tecniche in materia incisoria. Nel 1982 partecipa al corso di nudo e figura. Dopodiché , è un susseguirsi di concorsi ed estemporanee collettive con numerosi premi e riconoscimenti e allestendo oltre 95 mostre personali in Italia e all’estero.
Innamorato del suo Veneto, ancor oggi dipinge i suoi paesaggi “en plein air”, girovagando continuamente alla ricerca di spazi e scorci, diventati sempre più rari. I suoi dipinti si trovano in numerose sedi pubbliche e private italiane ed estere.
Su di lui hanno scritto diversi critici di fama nazionale ed internazionale segnalando il suo lavoro su numerose riviste e quotidiani specializzati.
Prima de scomiziar
a mèter al colòr
disegna puìto
quel che tu à idea de far
sia an fiòr an tròdo
o ‘na carobèra drio cascàr.
Basta che tu la fae someiàr
pi che te pol.
E dopo
asete ‘ndar coi colòr
dove el to zèrvel
e le to man le te pòrta,
che le àbia a laoràr
còmo dòi zemèi.
Sòl cusì tu tirarà fòra
chel che tu à dentro.
Prima di iniziare a dipingere
disegna bene quello che intendi creare
sia un fiore, un sentiero o un casolare
che sta per cadere.
Devi solo dipingerli quasi simili,
anzi molto uguali alla realtà.
E poi ….
lascia che i colori
conducano le tue mani ,
il tuo cervello.
Mano e cervello
devono essere come due gemelli.
Solo così
esprimerai
pienamente
il tuo interiore,
quello che hai dentro,
esprimerai veramente te stesso.
Da pensieri ed insegnamenti del Maestro Ruggero Da Col.